Il prodotto-rivelazione dell’anno? Sicuramente il primer: fino a qualche anno fa era usato solo dai make-up artist, oggi fa parte del beauty-kit di chi si trucca abitualmente.
La sua funzione è quella di illuminare la carnagione, perché la sua texture, leggera e tecnologicamente avanzata, contiene dei pigmenti impercettibili in grado di riflettere la luce e mimetizzare gli inestetismi.
In profumeria non c’è che l’imbarazzo della scelta: dalla linea di Mac Prep + Prime, che oramai è diventata un cult per top-model e celebs, che propone primer in diverse formulazioni (dalla cipria al gel, alla crema) a quello di colore verde per neutralizzare gli arrossamenti (High Definition Primer di Make Up For Ever, in vendita da Sephora) fino al siero liftante pensato specificatamente per le pelli sensibili ( della linea Vanilys di Mario De Luigi).
«I primi a introdurre il primer sono stati gli Americani con l’avvento dell’alta definizione nel mondo del cinema e della fotografia, dove il trucco di scena che fino a quel momento si realizzava risultava troppo pesante e poco credibile», dice Mario De Luigi che, oltre ad avere realizzato di recente una linea di trucco, è un make-up artist che ha lavorato per diverse case cosmetiche e ha seguito lo sviluppo di molti prodotti.
«Oggi si usa soprattutto per ottimizzare e far durare di più il fondotinta e, visto che la parola d’ordine per il trucco di quest’anno è luminosità, come si vede dalle passerelle e dalle star che sfoggiano sempre un incarnato di porcellana, il primer è indispensabile.
Dato che contiene dei siliconi che rimangono in superficie, rende la pelle più levigata e permette di utilizzare una quantità minore di fondotinta, in modo che il trucco sembri più naturale e trasparente.
A parte il primer per il viso, c’è la versione per occhi, dalla formula piuttosto cremosa, che si usa per coprire eventuali venuzze sulle palpebre e le occhiaie, e quello specifico per le labbra.
Si applica sia sulla parte superiore, sia inferiore e, formando un film trasparente, agisce da filler sulle rughette a raggiera intorno alla bocca, oltre a fare da argine al rossetto che si può stendere successivamente.
Ma il progresso cosmetico presto riserverà altre sorprese.
«Sono allo studio primer multi-funzionali che oltre a, riflettere la luce, correggano difetti e discromie», dice Mario De Luigi.
«Una sorta di primer-correttori che diano un risultato più trasparente dei correttori tradizionali che a volte hanno sul viso una resa un po’ pesante».
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