giovedì 29 novembre 2012

la lettera di Eugenia Toni X MvR 2013

Io non sono una blogger nel senso che ho voluto fare un esperimento diverso, fare moda e non attraverso un blog, ma creare semplicemente un salotto attraverso un social network in  cui potessero interagire tutti, e non solo l'utente settoriale da blog, per intenderci. Questo "sdoganamento" o democratizzazione non ha significato impoverimento di contenuti, anzi, ma fare e parlare di un tipo di moda diverso, più letterario, concettuale, per così dire psicanalitico, per me cosa fondamentale perchè mi occupo di comunicazione e ho lavorato a contatto con le donne in ambito medico-sanitario, universitario ecc. L'immagine della donna è qualcosa che è ovunque, è qualcosa di intimo, personale e non si lega solo ad un abito. E' qualcosa di più profondo. Tra me ed Angelo è stata una sfida. Io dovevo in qualche modo "uscire" dai miei canoni, forse un pò rigidi, sciogliermi in qualche modo ed entrare in un contesto creativo emergente, fashion, in cui le parole chiave fossero "contaminazione", appunto, e "sperimentazione", un contest aperto insomma alla sperimentazione di modalità nuove di fare comunicazione, immagine, moda, cioè sfruttando tutta l'energia potenziale del social network, creando una rete. Bhe, noi abbiamo l'esperienza di Beppe Grillo che ha creato un movimento politico a costo 0 su internet. Tutti noi lavoriamo con l'immagine e a più livelli, l'importante è il modo con cui questo si fa, quando si lavora con l'immagine si lavora in primis con la psicologia della donna, per cui se vogliamo che il nostro diventi un lavoro  o comunque rimanga una passione dobbiamo appunto approcciarci alla psicologia femminile, sapere cosa vogliono cosa cercano ecc, ma soprattutto "dare quello che vorrebbero e forse solo immaginano", renderlo realtà, altrimenti facciamo niente, e lavorare con l'immagine significa sperimentare, è questo che Angelo fa con il suo progetto ed è per questo che ho cercato di legare quello che faccio con quello che fa lui. Ho avuto modo di conoscere delle stiliste e il mondo blogger, capire come funziona e si muovono, perchè loro sono lo specchio della donna mediatica e della donna che si veste. Questo mi ha dato una chance in più, spero di aver dato io qualcosa a loro ma di aver preso molto anche da loro. L'esperienza con MVR, l'aver conosciuto di conseguenza lo staff di  Grazia Palese e gli altri con il GlamPro è un'esperienza aperta, mi ha permesso di attingere a tutto il materiale umano che si muove attorno all'immagine e mi ha sciolta moltissimo tanto è vero che attingendo a questo mondo mi sono "palestrata", ho iniziato a muovermi con più scioltezza, e ora faccio consulenza per un master femminile in comunicazione. Credo che un'esperienza di questo tipo permetta soprattutto e lasci liberi di personalizzarla, non c'è nessuna imposizione dall'alto, ognuna di noi ha attinto e l'ha personalizzata a suo modo, con le sue aspettative e le sue modalità Il concetto è: io ti dò un'opportunità di farti vedere e tu fallo sentendoti libera di essere come sei.